lunedì 8 agosto 2011

storia, scheda dei capitoli 15-16 (parte b)

CAPITOLI 15-16 (parte b)



All’inizio del Basso Medioevo il Sacro Romano Impero è sempre più debole, per i seguenti motivi:
1) come abbiamo visto, la storia del Sacro Romano Impero è segnata dal conflitto tra il potere centrale dell’imperatore e i poteri locali dei feudatari. Questi ultimi divennero sempre più forti dopo il Capitolare di Quierzy dell’877 (cfr. scheda sul Sacro Romano Impero e il Feudalesimo).
2) dopo il 1000 la carica di imperatore non si trasmetteva più di padre in figlio, ma per elezione; a eleggerlo erano i sette Grandi Elettori scelti tra i principali feudatari (quattro duchi e tre arcivescovi).
3) l’imperatore per essere tale e non un re qualunque aveva bisogno dell’unzione del papa.
[Per avere un’idea della situazione territoriale dell’Italia e dell’Impero cfr. la cartina di pag. 204]

A proposito del papa, intorno al 1000 i rapporti tra impero e papato erano molto peggiorati, perché da una parte l’imperatore si era stufato di questa cerimonia dell’unzione, dall’altra il papa voleva che fosse riconosciuto, oltre che il suo potere spirituale, anche il suo potere temporale, cioè il potere politico dello Stato della Chiesa. Tutti e due, imperatore e papa, aspiravano al potere universale (potere spirituale + potere temporale) e quindi non potevano che farsi guerra.
La situazione peggiorò ulteriormente quando nel 962 l’imperatore Ottone I decise di nominare lui stesso i vescovi, sostituendosi in ciò al papa, e dare loro un feudo. Capite che questo gli conveniva, perché i ‘vescovi-conti’ non avevano eredi e così alla loro morte il feudo tornava all’imperatore. Ottone I però non si fermò: nel 964 addirittura destituì il papa e ne nominò un altro al suo posto; non contento, emanò il Privilegio ottoniano, con il quale proclamò la nomina del papa un diritto fisso dell’imperatore, ottenendo così l’agognato potere universale.

Passarono circa cento anni e poi nel 1075 un papa molto deciso, Gregorio VII, nel emanò il Dictatus Papae col quale proclamò la superiorità del papato sull’impero, anche in termini di potere temporale. L’imperatore Enrico IV provò a reagire, ma Gregorio VII non sentì discorsi e lo scomunicò. Quindi nel 1077 Enrico IV venne fino a Canossa grazie alla mediazione della marchesa Matilde a implorare, scalzo nella neve, il perdono. Ottenutolo, non passò molto tempo prima che si vendicasse attaccando Roma.

Questo conflitto tra papato e impero prende il nome di Lotta per le investiture, cioè per le nomine dei vescovi e dei papi da parte dell’imperatore, per le nomine degli imperatori da parte del papa, e continuò fino al 1122, quando il Concordato di Worms stabilì alcune regole basate su un compromesso. Ricordate che i sostenitori del papa si chiamavano guelfi; quelli dell’imperatore ghibellini.

Sembrava dovesse aprirsi un periodo di pace, invece nel 1155 salì sul trono imperiale Federico I Barbarossa e pensò bene di scendere in Italia nel 1158 a combattere contro i Comuni lombardi che, a suo avviso, stavano ottenendo troppe libertà dai feudatari. Innanzitutto, convocò la Dieta di Roncaglia dove sottopose ai rappresentanti di 14 Comuni una lista di regalie, cioè di concessioni. I Comuni però non accettarono e così guerra fu!
Inizialmente Federico Barbarossa ebbe la meglio, arrivando addirittura a distruggere Milano, ma nel 1167 iniziò la riscossa: col Giuramento di Pontida i Comuni costituirono con l’appoggio del papa, sempre ben contento di ostacolare l’imperatore, la Lega lombarda, e nel 1176 sconfissero le truppe di Barbarossa.


***

esercizi:

1) ricostruisci la cronologia degli eventi e dei trattati menzionati nella scheda.

2) che cos'è la Lotta per le investiture?

3) che cos'è la Lega lombarda?

4) dove si trova Canossa?

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