martedì 11 ottobre 2011

scheda di storia n. 1 (capp. 17-18-19, libro 1)

SCHEDA DI STORIA n. 1 (capp. 17-18-19)

• Mentre sullo sfondo si combattevano le 8 crociate – dal 1095, anno in cui Urbano II bandì la prima, al 1270, anno in cui ebbe luogo l’ultima –, in Europa e in Italia accaddero varie cose, tra le quali abbiamo già visto:
a) la LOTTA PER LE INVESTITURE combattuta da imperatori e papi per 150 anni (962-1122) a suon di editti e scomuniche per ottenere il potere universale (potere temporale + potere spirituale);
b) lo SCISMA D’ORIENTE (1054), con cui la Chiesa ortodossa bizantina si separò definitivamente dalla Chiesa cattolica romana;
c) la GUERRA TRA FEDERICO I BARBAROSSA E I COMUNI RIUNITI NELLA LEGA LOMBARDA (1158-1176);
d) l’ASCESA AL TRONO di INNOCENZO III nel 1198, che rafforzò il potere del Papa. È con lui, infatti, che il Papato diventò una teocrazia, cioè una monarchia assoluta in cui il Papa è rappresentante in Terra di Cristo e governa uno Stato vero e proprio (lo Stato della Chiesa).

• INNOCENZO III, PAPA DAL 1198 AL 1216, SI IMPEGNÒ A RINNOVARE LA CHIESA ANCHE DAL PUNTO DI VISTA SPIRITUALE:
1) combatté vigorosamente contro la simonìa (vendita delle cariche ecclesiastiche) e il nicolaismo (mancata osservanza del celibato).
2) rinforzò il tribunale per punire le persone che si discostavano dal credo della Chiesa: gli eretici, seguaci di eresie, cioè modi di credere diversi da quello imposto dal Papa, e chi praticava la stregoneria. Questo tribunale è detto Tribunale dell’Inquisizione e nei secoli a venire seminerà il terrore, in quanto gli imputati non avevano diritto di difesa e venivano torturati affinché ammettessero i peccati di cui erano accusati, dopodiché solitamente venivano condannati al rogo. Ricordate che spesso gli eretici erano solo persone che volevano leggere il Vangelo senza la mediazione dei sacerdoti e che l’accusa di stregoneria era frutto di superstizioni e pregiudizi.
3) promosse nel 1198 la Quarta Crociata, che di fatto prese di mira Costantinopoli e ne sancì l’inizio della decadenza, e nel 1208 la terribile Crociata contro gli Albigesi, cioè i seguaci dell’eresia càtara che vivevano nella Francia del Sud intorno ad Albi e furono sterminati dai cavalieri cristiani.

• È importante ricordare che la stessa esigenza di moralizzazione fu avvertita anche da altri, che non ricorsero alla violenza, ma ebbero un atteggiamento più pacifico e umile. Tra di loro possiamo ricordare SAN FRANCESCO D’ASSISI (1182-1226) e SAN DOMENICO DI GUZMAN (1170-1221) che rispettivamente fondarono gli ORDINI MENDICANTI dei monaci francescani e dei monaci domenicani. All’inizio furono anch’essi sospettati di eresia, per via del voto di povertà e della pratica della confessione auricolare, ma poi furono riconosciuti da Innocenzo III e generosamente aiutati dai ricchi borghesi che facevano loro elemosine e donazioni, oltre che finanziare la costruzione di conventi e chiese per rendere il loro nome immortale e per guadagnarsi il Paradiso (mecenatismo).
• UNA DELLE PRINCIPALI MOSSE POLITICHE DI INNOCENZO III FU PRENDERE SOTTO LA PROTEZIONE IL NIPOTE DI FEDERICO I BARBAROSSA: FEDERICO II (1194-1250), che da parte della madre normanna (Costanza d’Altavilla) aveva ereditato il Regno di Sicilia, mentre da parte del padre svevo, precocemente deceduto, aveva ereditato il Regno di Germania; nel 1220 fu eletto anche imperatore del Sacro romano impero. A differenza del nonno che era cresciuto in Germania, Federico II amava il Sud dell’Italia e qui risiedeva, nella corte di Palermo, dedicandosi all’arte di allevare il falcone e alla cultura (sotto di lui ebbe inizio la letteratura italiana, con la Scuola siciliana che influenzò anche Dante), però non per questo, una volta morto Innocenzo III, non cominciò a pensare di conquistare tutta l’Italia. I successori di Innocenzo III fiutarono il pericolo e quindi aizzarono le città guelfe conto i comuni filo-imperiali, impedendo di fatto a Federico II l’avanzata su per l’Italia. Il figlio Manfredi (1232-1266) fu ucciso nella battaglia di Benevento dall’esercito di Carlo d’Angiò, il fratello del re di Francia appoggiato dal papa: la casata di Svevia fu distrutta e il Regno di Sicilia passò agli Angioini. E iniziò la decadenza del Meridione.
• La fine della casata di Svevia decreta sostanzialmente anche la fine di quello che era rimasto del Sacro Romano Impero, già scosso dai poteri locali feudali e dai Comuni; per questo IL SECOLO XIII È IMPORTANTE ANCHE PERCHÉ È IL SECOLO IN CUI SI AFFERMANO ALCUNI STATI NAZIONALI CHE ESISTONO ANCORA OGGI, come l’Inghilterra e la Francia. Ma per questo proseguiamo sul libro, alle pagg. 234-235.

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